Dopo l’incontro con l’assessore Coletto, i sindacati mettono sul piatto le loro proposte
UMBRIA – L’incontro tenutosi il 10 marzo tra le confederazioni Cgil, Cisl, Uil, e le federazioni di categoria Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl con la Regione, presente l’assessore Coletto, ha avviato un confronto all’interno del quale abbiamo presentato le nostre istanze e proposte, a cui sono state fornite delle prime risposte, ancora parziali e che non coprono l’intero spettro degli interventi da noi auspicati per fare fronte all’emergenza che la sanità pubblica sta affrontando a causa del COVID 19.
L’impegno principale che abbiamo registrato riguarda il fronte delle assunzioni ed è relativo alla stabilizzazione del personale sanitario in possesso dei requisiti previsti, circa 300 unità. Personale che è in gran parte già in servizio. Rimane una forte criticità rappresentata dal fatto che, al momento, non viene previsto un piano straordinario di assunzioni, e che nelle 300 stabilizzazioni da effettuare non rientrano tutti i precari tecnici-sanitari e amministrativi, mentre è stata accolta la nostra richiesta di stabilizzare gli autisti delle ambulanze. Sulla richiesta di proroga dei contratti a tempo determinato non è stata fornita, in questo primo incontro, una risposta certa.
Abbiamo registrato un impegno della Regione a richiedere al Governo l’assunzione di circa 330 lavoratori in ambito sanitario per andare oltre gli attuali fabbisogni, falcidiati dal blocco delle assunzioni e dai limiti previsti dalle norme. La possibilità di andare oltre i limiti del turn-over è prevista dal decreto del 9 marzo 2020. Siamo convinti che anche la Regione Umbria si debba attivare prontamente per il potenziamento del personale. Anche perché in questi giorni le Regioni Toscana, Marche ed Emilia Romagna hanno avviato il reclutamento a tempo indeterminato di migliaia di infermieri.
Molti professionisti umbri sono coinvolti e se risponderanno positivamente – come è assolutamente comprensibile e prevedibile – la Regione Umbria correrà il rischio di vedersi privata di molte professionalità non solo nell’emergenza, ma anche nei prossimi anni. Abbiamo registrato, purtroppo, risposte non ancora soddisfacenti sulla gestione del rischio biologico e sulla fornitura dei dispositivi di protezione. La Regione ha evidenziato difficoltà nell’approvvigionamento, anche se ha comunicato che, da oggi, vi sarà una nuova fornitura di materiale alle aziende sanitarie. È stata, infine, accolta la richiesta di creare un tavolo istituzionale tra Regione e sindacati per il monitoraggio dell’emergenza e la segnalazione delle criticità.
Le organizzazioni sindacali hanno poi portato sul tavolo una serie di altre richieste, su cui la Regione Umbria si è riservata di fare le proprie valutazioni.
• Prevedere la rimodulazione o la sospensione delle attività ambulatoriali non urgenti così da attivare il personale sull’emergenza.
• Sostenere lo sforzo del personale anche attraverso risorse economiche adeguate e senza alcuna penalizzazione salariale, come sta invece accadendo all’azienda ospedaliera di Perugia.
• Garantire, anche attraverso accordi con la sanità privata, un numero sufficiente di posti in terapia intensiva oltre ad attivare, ove necessario, forme di comando volontario del personale dal privato al pubblico, come prevedono le norme, anche a tutela del personale di tali strutture che rischia una contrazione della propria attività.
• Sospendere le prestazioni in intramoenia al fine di garantire le prestazioni d’emergenza.
• Estendere la stabilizzazione anche ai profili tecnici-sanitari, tecnici ed amministrativi.
• Scorrere subito le graduatorie assumendo tutti gli idonei e, in attesa, prorogare i contrati a tempo determinato
Riteniamo ancora parziali le misure relative al potenziamento del personale che non colgono appieno le opportunità previste dal decreto e chiediamo con forza che non vi siano ritardi o indugi nella predisposizione delle opportune iniziative organizzative volte a fronteggiare l’emergenza. Le organizzazioni sindacali e tutte le lavoratici e lavoratori della sanità, impegnati in uno sforzo senza precedenti in una situazione di estrema difficoltà, restano a disposizione per dare l’apporto necessario per superare questa fase, convinti che il potenziamento della sanità pubblica sia ormai, agli occhi di tutti, necessario e non rinviabile.
Cgil, Cisl e Uil sono vicine alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità che con il loro straordinario impegno e la loro abnegazione stanno fronteggiando una situazione di emergenza eccezionale.