Mentre chi doveva garantire il controllo sulla FILS continua a ricevere premi per decine di migliaia di euro, i lavoratori della FILS, tra cui chi guadagna mille euro al mese, non solo rimangono in un limbo privo di certezze sul loro futuro ma continuano a non percepire nei tempi previsti lo stipendio.
La FILS ancora non ha pagato ad alcuni lavoratori le mensilità di dicembre e di gennaio, oltre che una piccola parte della tredicesima; ad altri ha riconosciuto in più solo un acconto di cinquecento euro. Risultano inoltre gravi problemi di liquidità, con difficoltà ad acquisire materiali di consumo ed attrezzature necessarie a garantire i servizi che ancora sono affidati a FILS.
Questo è il trattamento che un ente pubblico (proprietario) riconosce ai lavoratori e queste le condizioni nelle quali sono stati e vengono gestiti questi servizi.
Nelle ultime settimane, da quanto leggiamo sui giornali, il Sindaco sembra aver aperto alla possibilità di dichiarare eccedenti i lavoratori della FILS, includendoli quindi ai sensi dell’art. 25 del Decreto sulle partecipate in un elenco, dal quale potranno attingere altre partecipate pubbliche (in una prima fase a livello regionale e poi nazionale) qualora debbano effettuare eventuali assunzioni. Abbiamo chiesto di voler chiarire quale percorso intendono porre in atto il Comune di Foligno e la FILS ma ancora non è giunta alcuna risposta. Neppure c’è qualcuno che ancora ad oggi mette nero su bianco quanti lavoratori potranno essere dichiarati eccedenti, con quali criteri verranno individuati, se sarà previsto il loro licenziamento né se saranno applicabili con certezza gli ammortizzatori sociali.
In compenso l’affidamento degli appalti a ditte esterne è in stallo: la FILS non ha liquidità per trasferire il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) maturato dai lavoratori ed il costo del personale da trasferire è del tutto incompatibile con quello previsto nelle gare dal Comune.
Intanto gli unici che hanno subìto e continuano a subìre effetti negativi sono i lavoratori della società: nessun responsabile per i debiti prodotti negli anni, alla base delle gravi perdite che hanno portato alla liquidazione della FILS; nessun responsabile per la mancata individuazione di un piano industriale, se non l’inaccettabile tentativo di far ricadere la colpa sugli stessi lavoratori; nessun responsabile per la situazione economico-finanziaria disastrosa della società; nessun responsabile per l’incapacità organizzativa dimostrata.
Come sempre più spesso accade, gli unici a pagare sono gli ultimi, gli operai, gli impiegati, che di certo avranno le loro colpe ma che qualcuno ha condotto al disastro senza assumersene alcuna responsabilità.
Qualche tempo fa qualcuno fece una battuta, esprimendo la propria opinione: non sono riusciti a far funzionare la FILS, non saranno nemmeno capaci di chiuderla. Come dargli torto?
Il Segretario Territoriale UILFPL
Andrea Russo