Come UIL FPL esprimiamo piena soddisfazione per la nascita dell’Osservatorio Interregionale che vigilerà sulla cooperazione, tutta, nelle province di Perugia, Terni e Rieti.
La UIL FPL, sempre presente, ha condiviso i lavori e tutti gli obiettivi che il tavolo si è posto, per garantire dinamicità e potenziamento per le attività di verifica, ispezione, controllo e, qualora necessario, denuncia.
Negli ultimi anni stiamo assistendo, all’interno del mondo cooperativistico umbro, all’emergere di cooperative che non operano correttamente, minando il mercato, viziandolo ed approfittandosi di situazioni nelle quali non sempre il controllo, troppo spesso sporadico, è incisivo. É soprattutto per questo che la UIL FPL è ansiosa di cominciare i lavori del nuovo tavolo per poter dare sin da subito un contributo attivo.
L’Osservatorio è uno strumento preziosissimo, perché riesce a coniugare le competenze di una pluralità di soggetti: le parti sociali, gli istituti e gli enti normativamente deputati al controllo, che insieme possono veramente far emergere anche semplici situazioni border-line, nelle quali possono però verificarsi dei veri e propri soprusi, non tenendo minimamente conto nemmeno delle norme basilari già da tempo sancite, eludendo gli obblighi di legge e contrattuali.
Come parte sindacale del tavolo, naturalmente, concentreremo la massima attenzione riguardo l’ integrale applicazione dei CCNL e delle norme regionali emanate ad oggi, ma non mancheremo di chiedere anche una maggiore attenzione sulla stesura dei capitolati di gara/convezione/affidamento.
Ci stiamo infatti accorgendo che sempre più spesso vengono omesse nei capitolati di gara buona parte delle clausole sociali visto che si includono, nella maggior parte dei casi, SOLO quelle che salvaguardano i livelli occupazionali tralasciando, in maniera chirurgica, la salvaguardia dei livelli normo/giuridico/retributivi maturati nel corso del tempo dalle/i lavoratrici/ori e, non solo, anche socie/i lavoratrici/ori.
Questo fattore è di vitale importanza per rendere la trattativa in sede di cambio di appalto snella e non lasciare ad infauste interpretazioni quanto viene richiesto dal committente riguardo quest’aspetto, cruciale per la vita lavorativa di ogni lavoratrice/ore e strettamente vincolante per le Cooperative che decidono di prendere in appalto i servizi/cantieri/lotti.
Come sindacato abbiamo la grande responsabilità di dire che non possiamo soffermarci solo al controllo degli standard economici, finanziari e contrattuali per verificare le garanzie di una Cooperativa e, d’altro canto, evitare la responsabilità solidale del committente. Dobbiamo andare oltre, per garantire veramente i diritti delle/i lavoratrici/ori: perché crediamo che essere sicuri di avere i contributi versati, la posizione INAIL certa e le retribuzioni evase mese per mese, non sia tutto, perché per noi è soltanto il minimo sindacale da garantire, a prescindere dall’esistenza di Cooperative “Spurie” nel mercato. Per questo chiederemo a gran voce delle linee guida chiare di come debbono essere costruiti i capitolati di gara/affidamento/convezione: una struttura uguale per tutti che faccia riferimento, per la parte che ci riguarda, alla piena applicazione di TUTTE le clausole sociali.
Auspichiamo dunque che si costruisca al più presto una programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2018, che possa portare ad ispezioni per la verifica della regolarità dei rapporti di lavoro di tutte/i le/i lavoratrici/ore nelle loro più svariate forme, tenendo conto della normativa giuslavoristica, previdenziale, fiscale e contrattuale.
Il perdurare di una situazione di non sufficiente attenzione (sia in termini politici che istituzionali) verso tali problematiche ha portato negli ultimi anni, senza alcun’ombra di dubbio, ad un deterioramento della qualità del lavoro (retribuzioni, diritti ma anche prestazione lavorativa) nonché all’impossibilità di gestire i vari fenomeni con cognizione e partecipazione.
Ci aspettiamo dall’Osservatorio sulla Cooperazione un grande aiuto alla lotta contro le Cooperative “Spurie” e soprattutto contro quelle che si definiscono pure, ma pure non sono, che invece di tutelare i propri soci li usano solo come forza lavoro a basso costo, escludendoli dalla gestione, dalla partecipazione e dal controllo, costringendoli ad orari massacranti, stipendi miseri e precarie condizioni, sia lavorative che sociali.
Ci aspettiamo la massima attenzione nell’individuazione di “contratti pirata” o di applicazioni marginali dei CCNL messe in atto per risparmiare sul costo del lavoro, abusando di inquadramenti, mansioni, orari e pagamenti.
Ci aspettiamo un durissimo intervento contro la rincorsa alle gare al massimo ribasso, dove la qualità della prestazione e del lavoro è considerato elemento marginale e dove il principale obiettivo è la riduzione dei costi, nonostante di fatto si traduca in un danno al sistema dei servizi nel suo complesso.
Le Società Cooperative sono nate con nobili scopi, gli statuti rispecchiano quanto più di sociale e solidale si possa chiedere ad una società civile; il mondo, però, ora è cambiato e nuove sfide sono state create, sfide alle quali si deve dare una risposta più incisiva.
Un O(sservatorio) R(egionale) S(ulla) C(ooperazione) veramente funzionante e operante potrebbe individuare apposite procedure finalizzate alla certificazione della corretta applicazione dei CCNL, delle norme a tutela della salute e sicurezza, della reale applicazione dei principi mutualistici e di solidarietà, della correttezza dei regolamenti interni, affinché siano tarati sul CCNL di riferimento e non vadano a ledere istituti che garantiscono i diritti basilari e acquisiti.
Solo individuando parametri ben definiti per la gestione dei servizi, nel rispetto degli standard qualitativi e di sicurezza e garantendo professionalità adeguate per un’alta qualità del servizio, avendo correttamente a riferimento il CCNL, può permettere al sistema cooperativistico di riprendere vigore e far sì che solo esperienze virtuose, e non quelle anomale fatte di scorrettezze, furbizie e fraudolenza, abbiano la meglio.
Le imprese che dovessero vestire spudoratamente e ingiustamente i panni delle cooperative dovranno esser costrette a restare fuori dal mercato ovvero a regolarizzare la propria posizione.
Il lavoro dell’Osservatorio e le conseguenti attività ispettive dovranno proprio ridurre al minimo gli spazi di manovra per chi volesse eludere norme e contratti e fuorviare l’importante ruolo delle cooperative.
Terzo Settore
Monica Di Angelo