COMUNE DI GUBBIO
Polemiche sul contenzioso attivato al Comune di Gubbio:
vertenza nazionale, utile per tutto il pubblico impiego
Viste le polemiche sorte in questi giorni su un ricorso presentato da diciotto lavoratori nei confronti del Comune di Gubbio, con conseguente affidamento dell’incarico di difesa dell’Ente ad uno studio legale esterno, la UIL FPL ritiene doveroso intervenire per cercare di fare chiarezza.
Da anni, ormai, si parla di necessità di equiparazione tra i dipendenti pubblici e quelli privati lasciando intendere che il pubblico sia sempre avvantaggiato rispetto al privato. In realtà, spesso non è così. Solo per fare un paio di esempi: i dipendenti pubblici in malattia hanno l’obbligo di essere reperibili presso la propria abitazione per sette ore al giorno, rispetto alle quattro ore previste per i colleghi del privato e, dopo il pensionamento, non incassano normalmente la liquidazione subito ma debbono attendere oltre due anni.
Il terzo esempio è quello che ha portato ai ricorsi di cui si parla in questi giorni: i dipendenti pubblici assunti dal 2001 in poi (in tutta la pubblica amministrazione, non solo al Comune di Gubbio) sono obbligati, dalla legge dello Stato e non dai singoli comuni, a pagarsi da soli larga parte della propria liquidazione (il cosiddetto TFR): quasi un terzo del trattamento di fine rapporto (circa il 29%) è a loro carico (con una trattenuta mensile in busta paga del 2,5% della retribuzione utile).
Vista l’evidente disparità di trattamento e ritenendo la norma incostituzionale, la UIL FPL ha messo a disposizione dei lavoratori il proprio ufficio legale, attivando a livello nazionale (non solo a Gubbio) numerosi ricorsi, alcuni dei quali già hanno visto riconoscere, proprio dal Tribunale di Perugia con ordinanza del 21 aprile 2017, l’effettiva sussistenza di chiari dubbi di incostituzionalità, con la richiesta di pronunciamento da parte della Corte Costituzionale.
Con ordinanza del 21 aprile 2017 il Tribunale di Perugia già ha sollevato questione di costituzionalità alla Corte Costituzionale
Questo il motivo per il quale nessun ente (Comune di Gubbio compreso) ha effettuato tentativi di mediazione. Circa la scelta di affidare l’incarico di difesa ad uno studio legale esterno, appare chiaro a questo punto che un avvocato appartenente all’ufficio legale dell’Ente avrebbe potuto trovarsi in evidente conflitto d’interessi.
Nessun cortocircuito, dunque, ma una delle tanti leggi che, inspiegabilmente ed ingiustamente, penalizza i dipendenti pubblici, costretti purtroppo ancora una volta a rivolgersi alla Magistratura visto che il Parlamento (non i singoli enti), anche di fronte all’evidenza, non ha voluto trovare un’equa soluzione.
È opportuno sottolineare che, di fronte ad un giudizio di incostituzionalità della norma, trarrebbero giovamento non solo i lavoratori che hanno aderito e dato gambe all’iniziativa della UIL FPL, ma tutto il Pubblico Impiego (sia a Gubbio che nel resto del territorio nazionale).
Foligno, 19 settembre 2017
Il Segretario Territoriale UILFPL
Andrea Russo