Un socio-lavoratore emancipato e consapevole, un supereroe insomma, possiede i dieci “super poteri” di seguito descritti, acquisiti durante le missioni da cooperatore nelle cooperative.
PRIMO: sa comprendere l’ordine del giorno assembleare in ogni suo punto ed è, di conseguenza, in grado di farsi un’opinione su ogni argomento, non cestina mai la comunicazione senza nemmneno leggerla, ma si prepara al meglio per la prossima assemblea.
SECONDO: in mancanza di informazioni adeguate per farsi un’opinione su fatti che accadono nella propria cooperativa sa valutare dove è possibile reperirle: sindacato, coordinatore, capo cantiere, capo area, direzione tecnica, consiglio di amministrazione.
TERZO: ha un nucleo di colleghi soci-lavoratori con cui si confronta sistematicamente per poter condividere le vicende che accadono in cooperativa e poter andare in assemblea, sia societaria che sindacale, in gruppo e dare forza alle opinioni da esprimere.
QUARTO: è pronto a portare avanti le istanze che ritiene importanti e necessarie per il benessere lavorativo ad ogni costo e a prescindere dal programma dettato dal Consiglio di Amministrazione: un vero supereroe!
QUINTO: svolge a pieno il proprio lavoro con dedizione e precisione salvaguardando il proprio posto di lavoro perchè lui sa che prima viene il dovere e poi si può pretendere il diritto.
SESTO: pretende che la democrazia, in tutti i momenti di confronto, sia realmente praticata come, allo stesso tempo, pretende anche che vengano messi in pratica tutti i principi sanciti dai codici etici della cooperativa. La partecipazione per lui è l’essenza della democrazia.
SETTIMO: conosce lo statuto, il regolemento interno, il contratto collettivo nazionale, il contratto regionale, gli accordi aziendali, e le delibere del Consiglio di Amministrazione. Tutte carte nelle quali sono descritte le regole di come “(soprav)vivere al lavoro“; senza la conoscenza delle stesse non saprebbe come agire correttamente per affrontare le varie questioni.
OTTAVO: non riduce ogni ragionamento al semplicistico concetto che se la “coop. paga lo stipendio tutti i mesi allora è una buona coop.” perchè allora non avrebbe più senso parlare di mutualità, di solidarietà, di cooperazione, di terzo settore, di non profit, di socio prima del profitto!
NONO: sa che il sindacato SERVE nelle cooperative e servirà SEMPRE anche se si è soci, perchè in questo trasformato sistema cooperativistico che, da anni, troppo spesso, sembra tendere solo al profitto, il LAVORO è poco o per niente considerato e valorizzato.
DECIMO: non desidera presidenti altrui perchè tanto sa che, alla fine, faranno esattamente le stesse cose che fa il suo! Ha imparato a gestire quello che ha e lotta ogni giorno per far si che la sua cooperativa possa avere un vero e proprio carattere mutualistico.
Monica Di Angelo