La restituzione del bonus 80 euro di Renzi è una situazione che sta creando non pochi problemi sia al Governo che ai datori di lavoro ma soprattutto ai lavoratori.
Ciò è dovuto al fatto che i famosi 80 euro di Renzi in busta paga mensile, sono stati una misura fiscale introdotta nel 2014 come una tantum, e poi diventata strutturale, per volere dello stesso Governo Renzi, con le successive Leggi di Stabilità.
In questi tre anni, le regole per l’erogazione del bonus 80 euro, non sono cambiate e fissano ancora oggi l’importo massimo del bonus in 960 euro all’anno, ossia, 80 euro al mese, per tutti i lavoratori dipendenti e assimilati che hanno un reddito fino a 24.000 euro, importo però che diminuisce progressivamente se il reddito complessivo prodotto è tra i 24mila e i 26.000 euro.
Se quindi i requisiti per cui spetta il bonus 80 euro non sono cambiati come non sono cambiati gli importi, perché ora il Fisco Italiano ne richiede la restituzione in un’unica soluzione? Perché i calcoli effettuati dal Ministero sono stati fatti sui redditi 2011, ovvero, quando la misura fiscale è stata introdotta, ed i redditi degli italiani in questi 3 anni sono profondamente cambiati e magari chi all’ora aveva diritto al bonus, oggi, non ne ha più diritto e quindi il Fisco gli richiede la restituzione del bonus di 960 euro che lo Stato ha pagato a rate mensili da 80 euro.
Chi deve restituire il bonus 80 euro Renzi nel 2017? I contribuenti lavoratori dipendenti e assimilati che devono restituire il bonus 80 euro di Renzi sono due diverse tipologie di contribuenti:
2) Dipendenti e assimilati che hanno commesso errori nell’indicare bonus e detrazioni fiscali in sede di compilazione della dichiarazione dei redditi tramite modello 730 precompilato o che non hanno corretto preventivamente eventuali errori di compilazione da parte dell’Agenzia delle Entrare nel 730 precompilato.
Per questi contribuenti, il Fisco richiede per l’anno scorso la restituzione del bonus pagato a rate da 80 euro al mese, in un’unica soluzione.
La restituzione bonus 80 euro Renzi erogato dal datore di lavoro erroneamente sulla busta paga del lavoratore deve essere restituito in un’unica soluzione.
Per cui se il reddito 2016 è stato superiore a 26 mila euro, ed è stato comunque erogato il bonus Renzi 2017, occorre provvedere al rimborso e/o al conguaglio da rimettere in fase di dichiarazione dei redditi a fine anno. In altre parole, il bonus viene restituito dal lavoratore a fine anno, conguaglio di dicembre, direttamente sulla busta paga di gennaio.
Per evitare quindi inutili rigiri di denaro, occorre verificare per tempo, il modello 730 precompilato che l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei titolari dei redditi di lavoro dipendenti e assimilati, entro il 15 aprile 2017.
Questo perché l’anno scorso, una quantità considerevole di contribuenti si è trovata costretta a restituire il bonus, perché il bonus IRPEF non era indicato in modo corretto a volte, infatti, mancavano le giornate lavorate, in altri erano compresi più di 365 giorni.
Per cui quest’anno prima di procedere all’accettazione e all’invio della dichiarazione precompilata, fate attenzione a verificare le detrazioni e in caso di dubbio, chiedete un consiglio ad un CAF, commercialista o altro intermediario, se non volete subire la restituzione bonus 80 euro Renzi.
Rinuncia bonus Renzi 2017: modulo INPS e NoiPA
I contribuenti che stanno percependo il bonus ma ritengono, sin d’ora, di superare nel corso dell’anno, i 26 mila euro di reddito complessivo lordo, possono darne immediata comunicazione al Fisco tramite il sito INPS e rinunciare al bonus Renzi 2017.
Come si fa la rinuncia bonus 80 euro? Accedendo al cassetto previdenziale INPS del cittadino è possibile comunicare la rinuncia bonus 80 euro dichiarando di non avere più i requisiti di reddito per fruire del bonus, per eseguire questa operazione occorre che il cittadino abbia il PIN dispositivo INPS, altrimenti deve rivolgersi agli intermediari.
Per i contribuenti meno pratici di 730 precompilato, modulo rinuncia e dichiarazioni fiscali, si consiglia di rivolgersi a CAF-Patronati, commercialisti di fiducia o intermediari abilitati, al fine di verificare la correttezza del proprio modello 730 precompilato ed evitare errori che potrebbero determinare la restituzione dei famosi 80 euro.
Per la rinuncia bonus 80 euro, inoltre, i dipendenti pubblici possono utilizzare anche il portale NoiPA compilando il form per la richiesta presente nella sezione self service.
Fonte: guidafisco.it
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