Comune di Foligno, tagli al personale: chiarire non è strumentalizzare

Risposta al Sindaco Mismetti sui tagli alla spesa di personale: chiarire le responsabilità non è strumentalizzare

Spiace dover sottolineare che il Sindaco, anziché assumere la responsabilità delle scelte effettuate, ha fornito dati fuorvianti se non addirittura errati: basti verificare che ad oggi al Comune di Foligno ci sono nove dirigenti (Zaiti, Rossignoli, Astri, Lai, Ottaviani, Ercolani, Di Marco, Piermarini e Palini) più un Segretario Generale al quale, a differenza del passato, sono attribuite funzioni dirigenziali, appositamente remunerate, coi decreti del sindaco n. 50/2011 e n. 67/2011; circa il precariato, il sindaco sembra confrontare un valore istantaneo (differenza tra spesa personale 2013 e spesa 2009) con uno cumulato (spesa sostenuta per il precariato dal 2009 ad oggi), visto che dal 2009 ad oggi il Comune di Foligno non ha mai speso 1,5 milioni di euro in un anno per i precari: un’operazione che farebbe drizzare i capelli a chiunque si intenda un minimo di statistica e confonde soltanto le idee a chi legge. In realtà, la trasformazione cui fa riferimento il sindaco di dieci posti da precari a stabili, incide soltanto per 70 mila euro sui 2,4 milioni di euro di tagli.

Appare inoltre singolare che, di fronte al fatto che la UIL FPL contesta la perdita rilevante di posti di lavoro in Comune, il sindaco affermi che lo stesso sindacato ha condiviso l’assunzione in ruolo di dieci lavoratori. Appunto: è la conferma che la UIL FPL ha sempre chiesto, in tutti gli incontri in cui si è parlato di fabbisogno di personale, di assumere lavoratori e di assumerli con contratti a tempo indeterminato, evitando oltretutto i rischi di clientelismo collegati ad assunzioni a termine.

Circa i paventati problemi di assunzioni collegati alla Fornero, nel 2013 il Comune di Foligno aveva possibilità assunzionali per circa 200 mila euro. Ha fatto la scelta di non utilizzare a pieno tale possibilità. Avrebbe inoltre potuto, nel corso degli anni, attivare mobilità da altri enti entro il limite complessivo di spesa del 2009 (visto che non comportano aggravi di spesa per il complesso della pubblica amministrazione, non sono sottoposte a particolari limitazioni). Ha scelto di non farlo.

In ogni caso, la cosa davvero grave che indigna il sindacato è che a fronte della scelta di effettuare una riduzione così consistente di posti di lavoro non è stata attuata una riorganizzazione complessiva dell’Ente, nonostante gli impegni in tal senso assunti ad inizio mandato in assemblee effettuate coi lavoratori e le continue richieste del sindacato. Ciò ha portato a situazioni di grave crisi di alcuni servizi e a ricadute anche in termini di salute su alcuni lavoratori, sottoposti a carichi di lavoro inaccettabili. Nelle ultime settimane una lavoratrice è stata sottoposta ed un’altra lo sarà a breve ad interventi chirurgici urgenti a causa di gravi problemi fisici, per i quali riteniamo sussistere un collegamento diretto con l’attività lavorativa, visto che si trovano proprio in due dei servizi in forte difficoltà.

Tra la possibilità di tagliare decine di posti di lavoro e quelle di tagliare i costi della politica ottimizzando il costo del lavoro con una seria riorganizzazione della macchina comunale, la scelta fatta appare evidente, visto che il sindaco continua a non chiarire se e quali tagli ai costi della politica, al netto degli obblighi di legge, sono stati fatti nello stesso periodo in cui la spesa di personale è stata ridotta di 2,4 milioni di euro e non risponde sulle ragioni per cui non si è proceduto a riorganizzare la struttura. La UIL FPL non fa strumentalizzazioni: di fronte ai continui attacchi (espliciti o impliciti) fatti al pubblico impiego, il sindacato ha l’obbligo di fare chiarezza. Il pubblico impiego, se gestito in modo efficiente, efficace ed economico e con trasparenza ed imparzialità, è una ricchezza per le comunità, non un peso da tagliare. I costi della politica, invece, quando eccessivi producono clientelismo, sprechi ed inefficienza ed una organizzazione inadeguata determina ulteriori sprechi a danno della collettività e trattamenti iniqui per il personale. Va detto con chiarezza ai cittadini: gli elevati costi della pubblica amministrazione non dipendono di certo dal pubblico impiego.

Il ruolo del sindacato è quello di valutare con estrema attenzione le gravi situazioni lavorative sopra illustrate, chiedere interventi al datore di lavoro e, qualora quest’ultimo non intervenga, denunciare quanto sta accadendo. Questo non significa fare polemiche strumentali ma svolgere il proprio ruolo sindacale, facendo e pretendendo chiarezza. Confidiamo che nessuno lo dimentichi.

La UIL FPL aziendale presso il Comune di Foligno